Mi abbandonai a quell'incantesimo fino a quando la brezza dell'alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull'ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno.

sabato 23 aprile 2011

Assignmet 6: "Hoc unum scio, me nihil scire".

"So una cosa sola, di non sapere nulla" ( Socrate ). Questa dovrebbe essere la condizione base di qualunque ricercatore che si rispetti ( ma anche di qualunque uomo): quella di ritenersi ignorante nel vero senso della parola, ovvero di non conoscere mai in maniera adeguata un dato argomento. E' da qui che nasce lo stimolo per la ricerca, ritenere che il lavoro fatto non sia completo ma sia solo l'inizio per studi nuovi. In fondo non è stato sempre così?? Quante teorie, almeno nell'ultimo secolo, sono state confutate o completate da ricerche nuove?? Quanti argomenti che noi studiamo sono incerti?? Di quanti se ne sa poco?? Forse risiede proprio in questo il fascino della scienza: che mai e poi mai un argomento va preso per certo ma va guardato sempre con gli occhi di chi si chiede: " Ma sta veramente così??"
Basta dare un'occhiata alle varie riviste scientifiche per vedere che ogni giorno vengono pubblicati articoli che parlano di nuove scoperte o che portano a loro favore tesi che magari sono del tutto discordanti con quelle passate. E' proprio questo il bello!!! La scienza vive grazie al dibattito e al confronto che può nascere dagli studi di gruppi di ricerca differenti. E la cosa interessante di tutto ciò è che mai la conoscenza che avremmo di quel argomento o di un altro sarà veramente completa.
Tutto quello di cui ho parlato fino ad ora è solo una condizione necessaria ma non sufficiente: infatti senza informazione tutto è destinato a morire. Se le scoperte che vengono fatte non sono diffuse e rese accessibili a tutti, la scienza diventa fine a se stessa. E' impensabile ritenerla un lusso per pochi, un bene per un ristretto gruppo di scienziati che vuole gloria e ritenersi superiori ad altri per le sue conoscenze. E' necessario diffondere e anche con intelligenza!! Infatti, in primis, si deve usare un linguaggio che sia comprensibile e adeguato al pubblico a cui tale testo è rivolto: per cui dovremmo usare un certo lessico se parliamo con specialisti o con persone che ne sanno ben poco ( difatti credo che una conoscenza sia tale solo se si sa spiegarla in modo chiaro anche a chi non ci capisce molto ). In secondo luogo deve essere gratis o a basso costo: infatti non tutti possono permettersi di spendere tanto denaro ogni giorno per tenersi aggiornati.
A questo punto proviamo a scendere nel pratico con un servizio web molto utile ai medici: Pubmed.
Per un medico, o che si occupi di ricerca o che faccia il medico di famiglia, è essenziale tenersi aggiornato in quanto questa è una disciplina soggetta a modifiche ogni giorno e in qualunque settore. A tale scopo ci sono molti siti in internet utili e Pubmed è uno di questi. Ci permette di accedere a oltre 20 milioni di citazioni  e in più è stato costruito per essere autuappreso da chiunque nonostante il problema dell' inglese(facilmente affrontabile con un po' di studio).
E' una sorta di motore di ricerca della medicina: infatti inserendo la parola che vogliamo conoscere su search troviamo migliaia di articoli a nostra disposizione. Ovviamente si può pensare che consultare un numero così grande di testi renda la nostra indagine vana: ebbene si possono inserire dei limiti che diminuiscono in maniera considerevole il numero dei testi trovati rendendola molto specifica.
Devo dire che è un servizio utile non solo per gli specialisti ma anche per gli studenti perchè tiene aggiornati, permette di confrontare le varie opinioni su un certo argomento, amplifica le nostre conoscenze e ci può essere utile nello studio... Ma come ogni cosa non si esime da qualche critica. Infatti c'è un punto che mi ha infastidito: il fatto che molti articoli siano a pagamento e a detta del professore alcuni anche cari. Evidentemente ancora non tutti nella società di oggi hanno capito che l' informazione non dovrebbe avere un prezzo e questo può rappresentare un grosso limite per le nostre conoscenze!!

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